DRAWING IS DISCOVERY

ATELIER

AMORE A PRIMA VISTA

Sono abbastanza sicura che da qualche parte nell’universo ci siano altri esseri intelligenti. Se mai dovessero venirci a trovare e fossero dotati di occhi, avrebbero un insight di fronte alla bellezza del nostro Paese.

Ho avuto la fortuna e il privilegio di poter studiare l’arte, e continuo, ed è davvero difficile trovare un’altra Italia sul nostro pianeta. Nel corso della mia vita, viaggiando in Italia e nel mondo, ho avuto molti insight e di conseguenza intuizioni artistiche. Quello che vi racconto è accaduto anni fa a Murano nel Museo del Vetro. Amo Venezia e le sue isole. Murano era già stata meta di altre mie visite, ma quel giorno ho sentito una sensazione forte.

Credo di aver percepito in quell’istante tutto il calore dei forni dei Maestri muranesi che da 7 secoli alimentano ogni giorno, sempre in meno ahimè, il miracolo del vetro d’arte. È l’arte della fusione e delle composizioni, della postura forzata e dei movimenti misurati, degli assistenti e degli attrezzi, dell’acqua e del vapore, della massa che da fiamma si trasforma in forma e colore.

In quell’istante la mia attenzione è stata catturata dal blu cobalto di “Fauno e Capretta” di Pablo Picasso, messo in opera dalla “Fucina degli angeli” di Eugenio Costantini.

È così che ho scoperto la Scuola. A più riprese ho studiato a Murano e applicato tutte le tecniche. Stare nel forno coi Maestri è energetico. Faticoso, ma energetico: non stai solo creando, sei tu stessa parte dell’opera.

Mara Lombardi al lavoro nel suo Atelier

Ma avere a casa mia un laboratorio con una fornace non sarebbe stata cosa facile da realizzare e allora ho scelto la tecnica della vetrofusione. Un processo che richiede idee molto chiare su cosa si intende ottenere. Impossibile modificare in corso d’opera. A differenza del vetro soffiato che permette modifiche e aggiunte, perché si lavora a caldo, la preparazione del vetro per la vetrofusione è realizzata a freddo.

Il vetro di Murano è tagliato e assemblato, molato, sovrapposto e incollato. Inserisco spesso la foglia d’oro o d’argento e uso anche il vetro dicroico, che da effetti cangianti.

Devo immaginare l’insieme prima della fusione. Il forno poi fa il suo lavoro di ore – 12 o 15, certe volte di più – e poi quando la temperatura lo consente la prima sbirciatina: gioia o delusione. Sì, perché basta un non nulla per fallire, anche di poco, e buttare tutto.

Dopo mille prove ed esperimenti nel laboratorio a comporre pannelli, vassoi e piatti, lampade o forme della natura via via mi sono concentrata su piccole forme di luce, quasi piccole stelle. E da lì il passo è stato breve verso i gioielli: anelli, pendagli, orecchini o broche.

Mi piace ideare e realizzare gioielli che le donne possono indossare nei momenti più diversi della loro giornata: dai piccoli pendagli colorati, a pendenti più elaborati, da sera.

O da giorno, con colori differenti, chiari.

Ma gli anelli sono quelli che preferisco.

E come prima per la pittura e le incisioni ho preso ispirazione dai ritmi e dalle luci delle città, dai viaggi e dalle genti, dalla natura, ma soprattutto da tutto quello che proviene dalla nostra meravigliosa cultura, così viva e così ammirata.

Noi tutti ne siamo eredi. C’è chi apprezza e c’è chi fa. E anche se in differente modo siamo custodi di questo patrimonio di opere e di idee.

La piccola Murano è parte di questo patrimonio. La delicata bellezza dei suoi tesori trasparenti credo sia, solo dopo i mandala di sabbia colorata, l’arte più caduca. Ma poiché sono tante le manifestazioni dell’umana bellezza, scegliete la vostra arte. E percepite attraverso di essa l’insight e nutritevi di quel momento unico, dell’amore a prima vista.

MARA LOMBARDI ATELIER

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