URBAN – The Art Synesthetic Dark Room – 2015
I sensi sono attivi e interattivi in ogni istante della vita, anche nei sogni.
Un senso attiva gli altri.
E i sensi innescano ricordi ed emozioni o generano futuro.
Possono guidare i nostri stati d’animo.
E possono essere – in noi – alleati formidabili nell’interpretare
quel complesso dinamico che chiamiamo realtà.
URBAN, un progetto artistico legato alla multi-sensorialità, evento tenuto a Milano nel 2015, in collaborazione con Creasens.
Un’esperienza artistica attiva: vista, udito, olfatto (e indirettamente, il gusto) e tatto.
Un bombardamento sensoriale che innesca una reazione emotiva, immaginifica, sinestetica.
Ho chiesto a ciascun partecipante all’esperienza di annotare i propri pensieri e sensazioni per continuare, attraverso il racconto, la sperimentazione sensoriale ed evidenziare gli effetti che dà una sollecitazione di questo tipo.
Scritti, registrazioni vocali, fotografie, ricordi di questa serata vorticosa, piena di emozioni e di divertimento.
Con me, tanti amici e Paolo Cerizza, il “naso” creatore delle fragranze, e Francesca Guglielmetti, di Creasens.
Quando i sensi si incontrano nasce un racconto. Il profumo stimola il ricordo, le forme e i colori dei quadri aiutano a mettere a fuoco, i suoni e la musica rievocano il giusto ritmo.
di Tania Paradiso
Si sono fuse insieme le note della città e i suoi colori, i profumi della gente e gli odori della strada. È un bombardamento fluido di emozioni. Ci sono le grida dei bambini, gialle, eccitate dall’energia della vita che sboccia; i semafori rossi che impongono di fermarsi anche quando si vorrebbe correre via. È la metropoli, lei non ti permette di scappare, ti tiene ancorato al suo ritmo caotico.
Annuso le fragranze e la storia inizia a prender forma.
Lui sta camminando svelto per strada: è giovane, bello, accaldato perché è in ritardo. Quell’appuntamento in studio, la presentazione della campagna pubblicitaria a cui lavora da mesi, rischia di saltare perché non ha sentito la sveglia.
Non ha tempo, non ne ha finché però incrocia lei.
Dall’altra parte della strada c’è una giovane donna: i capelli lunghi, un vestito a pois rosso, come i semafori della città. Anche lei è sudata e con fatica tiene insieme tutto: la sua vita, il suo lavoro stropicciato su quei fogli infilati alla rinfusa in borsa, le buste della spesa e il passeggino con dentro il suo piccolo furfante. Lui la guarda e con gli occhi la accoglie. Lo colpisce soprattutto quel profumo che lei si porta addosso, il profumo dolce e aspro della città.
Un clacson suona forte, l’autista inizia a urlare e quasi scende dall’auto. “Spostati!!” gli dice. Solo allora il ragazzo si accorge di aver messo un piede oltre il marciapiede e di essere uscito dal ritmo della città. Torna al suo posto e si ricorda di essere in ritardo. Poi si volta per ritrovarla, ma lei è già lontana, avvolta dall’asfalto caldo e soffocante.
Il file audio è finito. Scosto gli occhi dal quadro, annuso di nuovo le tre fragranze ed esco da questo viaggio sinestetico che mi ha portato lontano. Quando i sensi si incontrano nasce un racconto. Il profumo stimola il ricordo, le forme e i colori dei quadri aiutano a mettere a fuoco, i suoni e la musica rievocano il giusto ritmo.
Questo è Urban: un incontro sinestesico di emozioni metropolitane. Dure, concrete, a volte difficili e solitarie ma, reali e quotidiane.
L’Arte di relazione, più nota come Arte relazionale, è una forma d’arte contemporanea che si sviluppa attorno alla metà degli anni novanta e prevede la partecipazione del pubblico fruitore alla costruzione o alla definizione dell’opera di cui fruisce. Al centro gravita la visione di persone che vogliono esplorare la potenzialità della creatività.
A differenza di altri artisti di questa corrente che riducono o annullano il valore estetico dell’opera o dell’installazione, non ho abbandonato il valore estetico della produzione e ho continuato ad impegnarmi per attivare la creatività del fruitore, trasformando l’oggetto d’arte in un luogo di dialogo, confronto e, appunto, di relazione in cui l’opera finale favorisce il processo, la scoperta dell’altro, l’incontro.