NOCA GLASS SCHOOL – Scuola per la lavorazione del vetro di Cambridge
La sincronicità americana
Nel 2012, tornando da un viaggio a New York avevo proprio un desiderio: … “mi piacerebbe tanto poter tornare negli States ed esporre lì le mie opere”.
Due mesi dopo, in estate, alla fine di un viaggio a Trieste, feci una sosta a Venezia per visitare il Museo del Vetro di Murano che non avevo mai visto.
Una folgorazione: vetri antichi e contemporanei. Un materiale eccezionale! Le trasparenze, le forme, i colori.
Tornata a casa non riuscivo a pensare ad altro e a settembre ero già di ritorno a Murano per studiare l’arte del vetro col Maestro Giancarlo Signoretto: un vero innamoramento.
E in quella occasione ebbi la fortuna di conoscere Joni Seager, una professoressa della Bentley University di Boston, con la mia stessa passione. Grande feeling e un’amicizia coltivata poi su fb, luogo virtuale ma efficace per mantenere vivi legami lontani.
Anche perché nel frattempo ognuno ha continuato la propria vita, io ho messo su il mio laboratorio del vetro, continuato a lavorare e a dipingere. Joni a frequentare dei corsi sull’arte del vetro a Boston, fino a che un giorno, nel 2017, proprio lei mi invitata a tenere un corso!
Alla NOCA Glass School strade parallele e sincronicità junghiane.
Un workshop di due giorni al NOCA – North Cambridge Glass School di Cambridge (MA), nell’aprile del 2018.
Bene, posso dichiararlo, un’ennesima dimostrazione di un futuro anteriore complesso, prefigurato, messo nero su bianco nel 2012, e realizzato nel 2018.
Nel 2012 non potevo prevedere che sarebbe stata la passione del vetro, e non quella per la pittura e l’incisione, a portarmi come artista negli States, ed è in questo nesso il senso di sincronicità*.
Il workshop
Joni mi ha chiamato come visiting artist al Noca Glass School: dovevo tenere un workshop di due giorni a persone interessate a conoscere e sperimentare la realizzazione del gioiello in vetro.
È un lavoro creativo di prefigurazione e di disegno prima, di precisa elaborazione poi.
Per questo workshop mi sono preparata, sia nella tecnica, realizzando dei gioielli in vetro americano, sia dal punto di vista linguistico, studiando la nomenclatura della lavorazione del vetro (e con un po’ di naturale timore nel public speaking, in un’altra lingua).
Sono partita con materiali, forme, attrezzi e alcuni miei gioielli. L’idea era: “voglio far sperimentare un momento creativo, attivare la loro parte destra del cervello”. Ho descritto i miei gioielli, raccontandone la realizzazione. E poi ho chiesto loro di immaginare il gioiello che avrebbero voluto fare, anche se complesso. Ha funzionato: hanno prima disegnato e poi realizzato dei pezzi che riflettevano il proprio sentire, allargandosi anche in altri campi, esprimendo il proprio carattere.
Ho aperto il workshop utilizzando il clustering: i partecipanti avevano di fronte a loro tutti gli argomenti che avrebbero toccato e sperimentato nei due giorni.
Già nel primo giorno quindi i partecipanti hanno disegnato e tagliato il vetro, molato, incollato, preparato i propri gioielli. Un lavoro silenzioso e concentrato, quasi ininterrotto per 6 ore.
E, magia, il giorno seguente all’apertura del forno sono rimasti a bocca aperta: erano felici e stupiti nel vedere i propri gioielli, nel vedere i risultati. Avevano liberato la fantasia.
Un momento magico: in quei due giorni hanno avuto la dimostrazione di poter fare qualcosa al di là della normalità. Al di la di quello che consideravano possibile. Pendenti e anelli come mezzo per comunicare, per portar fuori i propri simboli, esprimere le proprie emozioni.
E dov’è la sincronicità?
Quando io e Joni ci siamo conosciute nel settembre del 2012 non avremmo potuto immaginare che io avrei avuto il mio laboratorio artistico e che Joni avrebbe acquistato una scuola: il daimon ci anticipa, oltre le nostre capacità di intenderlo.
* Sincronicità è un concetto introdotto da Carl Gustav Jung nel 1950, definito come un principio di nessi acausali. Consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l’uno influisca materialmente sull’altro. Possono appartenere a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora. E può essere visibile solo in presenza di un chiaro obiettivo.